Due bellissime mostre alla Scottish Portrait Gallery

Il recente articolo di Eleonora mi ha fatto capire che il nostro blog, sebbene un po’ abbandonato, sia ancora seguito da diverse persone che risiedono in Italia. La cosa mi ha lasciato abbastanza colpito e al tempo stesso mi ha dato nuovi stimoli per riprendere a scrivere.

Negli ultimi mesi si sono succeduti un po’ di cambiamenti: uno di questi é che al lavoro di fotografo, che continuo con grande entusiasmo, ho affiancato il piu’ sicuro (remunativamente) lavoro part time di Gallery Attendant presso la Scottish Portrait Gallery, al numero 1 di Queen Street, nella New Town. Recentemente ho cominciato a seguire le press call e cosí oggi vorrei parlarvi di due mostre, entrambe gratuite, che hanno recentemente inaugurato presso la Portrait Gallery.

Iniziamo dalla BP Portrait Award 2014: a mio parere, questa é una delle migliori mostre che possiate trovare al momento a Edimburgo. Il BP Portrait Award é uno storico e quotatissimo premio istituito dalla National Portrait Gallery di London e sponsorizzato – come si puó intuire dal nome – dalla British Petroleum. Ogni anno, dopo l’esposizione alla galleria “cugina” di Londra, il BP Portrait viene esposto per qualche mese anche a Edimburgo. Giunto alla 25ª edizione, quest’anno il primo premio é andato al bel quadro di Thomas Ganter, un artista di Francoforte che ha messo in fila i 2377 partecipanti con il suo “Man with a Plaid Blanket”, ritratto di un senzatetto di nome Karel a cui l’artista tedesco ha dato dignitá e posa che di solito vengono riservate solo a re e santi.

Thomas Ganter, vincitore del primo premio con "Man with a Plaid Blanket", qui ripreso durante la Press Call per il BP Portrait Award 2014 alla Scottish National Portrait Gallery di Edimburgo.

Thomas Ganter, vincitore del primo premio con “Man with a Plaid Blanket”, qui ripreso durante la Press Call per il BP Portrait Award 2014 alla Scottish National Portrait Gallery di Edimburgo.

Personalmente, fra i 55 lavori esposti, i miei preferiti sono, insieme al vincitore, quello classificatosi come terzo dell’artista newyorkese Jon Kassan (“Letter to my mom”), che ha dedicato alla madre un ritratto emozionante e commuovente, e un altro quadro dedicato ai propri genitori, “My Parents” di Gary Sollars.

In ogni caso, gli artisti sono tanti e con stili molto differenti, ce n’é davvero per tutti i gusti, vi consiglio vivamente una visita. La mostra é situata al primo piano del bell’edificio di Queen Street e rimarrá aperta fino al 12 aprile 2015. Ecco qualche altra foto tratta dalla press call.

La galleria dove la mostra e' allestita al primo piano della Scottish National Gallery.

La galleria dove la mostra e’ allestita al primo piano della Scottish National Gallery.

A sinistra David Jon Kassan, "Letter to my Mom" (vincitore del terzo posto), a destra "Mother #1" di Yunsung Yang.

A sinistra David Jon Kassan, “Letter to my Mom” (vincitore del terzo posto), a destra “Mother #1” di Yunsung Yang.

A sinistra il quadro che ha vinto il secondo posto, Richard Twose, "Jean Woods". A destra Paul Benney, "Fergus".

A sinistra il quadro che ha vinto il secondo posto, Richard Twose, “Jean Woods”.
A destra Paul Benney, “Fergus”.

Un particolare del bel quadro di Paul Wright, "Simon Armitage"

Un particolare del bel quadro di Paul Wright, “Simon Armitage”

Gary Sollars, "My Parents"

Gary Sollars, “My Parents”

Isabella Waitling, "Gina and Cristiano" (con loro due presenti)

Isabella Waitling, “Gina and Cristiano” (con loro due presenti)

L’altra mostra di cui voglio parlarvi, che ha aperto il 6 dicembre, é “Ponte City” dei due fotografi Mikhael Subotzky e Patrick Waterhouse.

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A sinistra il britannico Patrick Waterhouse, a destra il sudafricano Mikhael Subotzky, fotografi del progetto Ponte City.

La mostre ripercorre 6 anni di storia di un edificio di Johannesburg molto famoso – Ponte City, di 54 piani – costruito negli anni 70 e che nel 2008 é stato oggetto di un lungo e travagliato restauro. I due fotografi sono entrati nell’edificio e nelle case di tutti gli appartamenti, scattando un’infinita’ di foto e raccogliendo documenti storici appartenenti agli inquilini sfrattati.

Il progetto é a mio parere di grandissimo interesse e le foto di reportage sono quelle che piú mi hanno colpito. In questi giorni in gallery mi sono accorto che non tutti riservano il giusto tempo per leggere i documenti e sfogliare le riviste allegate alla mostra, che mostrano aspetti interessanti sulle condizioni del Sudafrica post-apartheid. Se venite a visitarla, il mio modesto consiglio é quello di perdere qualche minuto in piú per capire bene la profonditá del progetto e non soffermarsi solo alla pura fotografia.

Detto questo, ecco qualche immagine della mostra che rimarrá aperta fino al 26 aprile 2015.

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Una delle foto che piú mi ha colpito della Mostra.

Una delle foto che piú mi ha colpito della Mostra.

Patrick Waterhouse mentre sfoglia una delle produzioni allegate al catalogo della Mostra. Sono interessanti almeno quanto le foto, non perdetele!

Patrick Waterhouse mentre sfoglia una delle produzioni allegate al catalogo della Mostra. Sono interessanti almeno quanto le foto, non perdetele!

Gli scatti ai programmi televisivi guardati dagli inquilini di Ponte City. Tutto é stato documentato con eccezionale meticolositá.

Gli scatti ai programmi televisivi guardati dagli inquilini di Ponte City. Tutto é stato documentato con eccezionale meticolositá.

Ancora i due fotografi della Magnum, sorridenti all'inaugurazione della Mostra.

Ancora i due fotografi della Magnum, sorridenti all’inaugurazione della Mostra.

Ricordo che la Scottish Portrait Gallery é aperta tutti i giorni della settimana, domeniche incluse, dalle 10 alle 17. Il giovedí la chiusura viene prolungata fino alle 19.

Tutte le foto sono © Roberto Ricciuti 2014 e non possono essere riprodotte senza l’autorizzazione dell’autore.

Riparto da “Pera” con un breakfast

Tanto tempo è passato dall’ultima volta che ho scritto sul blog, molti avvenimenti si sono susseguiti ma ora eccomi qui per ripartire e parlare ancora di cibo e di posticini buoni e interessanti qui ad Edinburgh.

Ha da poco aperto sulla Leith Walk (57 Elm Row) un piccolo ristorantino Turco che avrà circa 6 tavoli abbelliti da candeline profumate (di loro produzione), con belle lampade appese al soffitto ed ai muri. Il ristorantino, oltre ai tavoli e alle sedie, non ha altro che una bella vetrina piena zeppa di favolosi antipastini.

:)

Son stata qui due volte per cena e per fare breakfast, e posso affermare che entrambe le volte ne sono uscita soddisfattissima, grazie anche al proprietario gentilissimo e simpaticissimo.

Il breakfast:


Ok io sono arrivata lì praticamente per merenda erano quasi le 4, e si cari perchè qui “la colazione” viene servita fino alle 5, figata no :)?

Ci siam seduti vicino al tavolino che dà sulla Leith Walk, avvolti dal tepore delle pareti gialle e turchesi, e accolti dal bel faccione del proprietario che gentilmente ha preso l’ordine: 2 normal e 1 vegetarian breakfast.

Per prima cosa ci viene servito il turkish tea, che durante il breakfast è illimitato, buono, forte, intenso.

Turkish tea

Con calma sono arrivati anche i nostri piatti :).
Un unico piattone con:
olive nere e verdi, deliziose salsiccette, due fettine di pastrami ovvero due fettine di un affettato che ricorda i würstel, per continuare assaggi di formaggi uno più buono dell’altro. Un pò salati a mio parere ma veramente di ottima qualità.

 

Normal breakfast

 

Veg. breakfast

Buonissimo il goats chees accompagnato con il miele ma anche con la buonissima e intensa marmellata di rose.
Ragazzi, da andar giù di testa.

Il sapore di rosa che acquieta l’intensità del formaggio salato e profuma la lingua e le pareti della bocca è come un viaggio in posto lontano, troppo lontano dalla Leith Walk 🙂 .

Ma ad allietarci e a sorprenderci non c’è solo la marmellata di rose, ma anche il miele delicatissimo, la marmellata di amarene, il burro morbido e salato, la meravigliosa e indimenticabile salsa tahini.

Delizie 🙂

 

Pide bread

Pide bread

 

La salsa tahini bisogna girarla bene prima di poter intingere la focaccia calda, che viene servita con il breakfast, perchè come ci ha detto il caro proprietario nella salsa tahini viene aggiunto un tipico sciroppo turco che smorza un po’ l’intensità del gusto del sesamo che è tipica della tahini.

Che dirvi: anche qui i sapori intensi vi travolgeranno.
Questo breakfast è più una danza che un breakfast.
Perché una danza? Beh, dato che il piatto è composto da tanti piccoli “bicchierini” colmi di cose buone da mangiare, la mano che regge la pita da riempire danza da un bicchierino all’altro: prima nel bicchierino della marmellata di rose, poi saltella sulla feta, poi piroettando e ruba un’oliva.
Ma non stancatevi troppo perchè c’è da fare un ultimo passo di danza verso la padellina calda che arriva fumante con uova fritte ricoperte di fettine di salame.

uova fumanti :)

uova fumanti 🙂

 

Tutto è curato, dalle tovagliette turchesi con sopra disegnato il simbolo dell’occhio, dal meraviglioso vassoio su cui arriva il tea fumante, ai poggia pentola decorati, c’è un gusto e un’attenzione per i particolari che è sorpendente.

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In più quando viene portato il conto, ovvero £6,95 per un breakfast, lo scontrino è nascosto in un cofanetto di argento decorato dove all’interno non troverete soltanto lo scontrino, ma anche tante spillette con il simbolo dell’occhio che potete prendere e sistemare sulla maglietta all’altezza del cuore, così che anche lui potrà beneficiare di questa calda esperienza.

Durante il weekend a cena il prezzo è di £10, e comprende tanti assaggi di antipastini tipici turchi, ovvero olive, melanzane, giardiniere, dolma (foglie di vite che avvolgono del riso), e ancora formaggi e la pita calda , dopo questo bell’antipasto potete scegliere tra lo spiedino di agnello o il kebab servito con del riso buonissimo. Io ho assaggiato lo spiedino di agnello e devo dire che era veramente buono, buonissimo :).
Se devo trovare un difetto devo dire che le pietanze a differenza dei formaggi sono carenti di sale, che da una parte fa bene alla salute perchè si sà il sale non fa benissimo però il sale quando cè vò cè vo :D.

Durante la settimana oltretutto in un micro angolino del locale cè un ragazzo che suona la chitarra e se non ho capito male fa musica tipica turca, insomma vi consiglio di provarlo e mi raccomando non dimenticate di portarvi anche una bella bottiglia di vino, perchè anche qui c’è il BYOB (Bring your own bottle).

Eleonora

Tra arte e mostre all’Edinburgh Art Festival

In questo periodo Edinburgh è un tumulto di “cose” e tra tutte queste “cose” ci sta anche l’Edinburgh Art Festival.

Visto che l’arte è il mio territorio vi vorrei suggerire un po’ di eventi e mostre che non dovete assolutamente perdere se siete da queste parti.

Qui musei e gallerie sono quasi tutti gratis, a parte qualche esibizione temporanea il resto potete tranquillamente vederlo senza sborsare un euro.

Dunque prima di iniziare vi suggerisco alcuni piccoli avvertimenti.

Quando entrate in una galleria/museo è sempre bene ricordarsi di levarsi lo zaino e portarlo a mano, abbassare la suoneria del cellulare, non bere e non mangiare. Queste sono poche regole che è sempre bene seguire :).

Ci sono tre gallerie nazionali molto importanti è sono:

La The Mound (più conosciuta con il nome di National Gallery), la Modern e la Portrait.

La prima galleria, che è veramente grande anche se una parte di essa in questo momento è chiusa per lavori, ha davvero una quantità di opere per soddisfare i vostri occhi a lungo. 😉

Si passa dalla collezione italiana a quella scozzese fino ad arrivare a quella degli impressionisti.

Attualmente si potrà anche vedere ” il bacio” di Rodin. Da non perdere, sempre qui, anche l’esposizione temporanea “Through American eyes” dell’americano Frederic Church.

Davanti alla The Mound troverete l’edificio della Royal Scottisch Academy dove in corso c’è l’esposizione del pittore scozzese Peter Doing.

Peter Doig

Peter Doig

Doing dipinge tele a volte veramente grandissime e crea atmosfere sospese tra naturalismo, surrealismo e simbolismo.

A me è veramente piaciuta molto. Il costo della mostra è di £8 sterline.

Sempre in questo periodo in corso alla Portrait Gallery in 1 Queen St,  c’è  la mostra di Man Ray: anche questa è a pagamento e costa £7. Non l’ho ancora vista ma mi hanno detto che è molto interessante.

Chiudiamo con l’ultima delle Scottish parlando della Modern Art 54 Belford Road che comprende da due edifici bellissimi con tanti di giardino la Modern One e la Modern Two. Sono un po’ fuori dal centro ma potete tranquillamente arrivarci con un bus gratuito che parte ogni ora dalla National “the Mound”.

Io comunque vi consiglio di andarci a piedi, è una bella camminata di quindici minuti più o meno, e poi comunque vi permette di conoscere altri scorci della città davvero interessanti, come ad esempio il Dean Village.

Sulla strada 54 Belford Road  inoltre troverete un  piccolo bar di nome Braw fanno dei panini veramente buonissimi. Consigliati quelli con la salsiccia normale o vegetariana :).

Braw

Braw

Nella Modern One è in corso la mostra gratuita: “From Death to death and other small tales” è molto bella vi dico solo qualche nome Matthew Barney con i suoi video visionari di “Cremaster” ed Ernesto Neto con “It happens when the body is anatomy of time”.

Alla Printmakers gallery in 23 Union street, è in corso la mostra  di Rachel Maclean con “I Heart Scotland”.

Rachel Maclean è un’artista fotografa scozzese che esplora l’identità nazionale scozzese fondendo diverse mitologie, veramente interessante. Foto elaborate coloratissime e bizzarre.

Rachel Maclean

Rachel Maclean

Altra mostra per gli amanti della fotografia di moda: “Coming into fashion” al City Art Centre, 2 Market St: costa 5£ sterline ma è veramente molto bella.

Coming into Fashion

Coming into Fashion

E ancora alla Fruitmarket Gallery, che si trova proprio di fronte al City Art Centre,  in corso la mostra “Thinking in circles” di Gabriel Orozco.

Gabriel Orozco

Gabriel Orozco

Alla Talbot Rice Gallery (University of Edinburgh, Old College, South Bridge) in corso la mostra di Nam June Paik Resounds. “Nam June Paik nasce a Seul (Corea) nel 1932. Compositore, performer, videoartista e grande sperimentatore mediatico, è stato uno dei protagonisti di spicco del movimento Fluxus. Viene concordemente considerato l’inventore della videoarte, colui che per primo sperimentò le possibilità espressive non solo della telecamera portatile, strumento indispensabile per la creazione di video, ma anche e soprattutto dell’apparecchio televisivo che per la prima volta viene introdotta in arte da Nam June Paik”.Ragazzi questa mostra non dovete perderla, vi ritroverete catapultati nel mondo dell’arte elettronica esperienza assolutamente da provare :).

Visto che siete alla Talbot Rice Gallery, attraversate la strada e infilatevi in 10 Infirmary Street, troverete la Devecot Gallery in corso la mostra Follow the Thread, a triptych of exhibitions celebrating weaving and wool. Il tema della mostra è la lana. Bellissimi lavori di ricamo fatti appunto con il filo di lana, inoltre se siete fortunati incontrerete anche due vecchine che lavorano al telaio che vi spiegheranno la lavorazione della lana. In più anche un’esposizione di giovani gioiellieri e designer.

Altra meravigliosa mostra vista è quella allo Scottish Parliament. Mostra fotografica del premio World Press Photo. In mostra le foto di 54 fotografi di 33 nazionalità. Foto giornalistiche bellissime spesso devo avvertirvi veramente toccanti.

Per finire al Meadowbank Sports Centre la Collective gallery con “Game Changer” espone  quattro artisti veramente interessanti tra cui  Joco Dahlgren, Nibar Gures, Haroon Mirzar e Rachel Adams.

Game Changer

Game Changer

Potrei continuare all’infinito ma mi fermo qui per il momento. Penso che abbiate un po’ da girare, adesso! 🙂

North Sea and Choc Wafer Ice Cream

Se  ti salta in mente di fare una cosa più che mai in questo paese devi farla, perchè il tempo adesso è dalla tua parte fra due secondi non si sà.

Oggi sole un pò di venticello e quindi perchè nò… “andiamo al mare” …. a Portobello.

Colazione veloce in casa, due caffè (guglielmo) rigorosamente italiano macchina fotografica in spalla e via a prendere il bus n 26 in London road.

In 20 minuti siamo arrivati al mare.

Oddio il mare …. finalmente, il mare del nord.

Siamo scesi dal bus abbiam camminato un po’ e poi ci si è stagliato davanti agli occhi un’immensa spiaggia pullulante di bambini in costume che tranquillamente squazzavano nell’acqua diciamo così “fresca”.

Insomma tipica domenica di sole e caldo al mare.

Tipico quadretto felice,tante famiglie con cane e bambini sporchi di sabbia e gocciolanti di acqua e gelato.

Baracchine di fish and chips sul lungo mare gremite di gente sedute sui tavolini quelli migliori baciati dal sole.

Abbiam fatto una lunga camminata in spiaggia, tra una foto e un’altra tra sorrisi e sorprese, tra la felicità di stare per la prima volta con la magliettina a maniche corte si è fatta l’ora di pranzo, diciamo che Roberto alle 11:30 aveva già fame ma son riuscita a farlo resistere fino all’ 1:00 :).

Abbiam scelto un baretto che vendeva fish and chips e hamburger, con tavolini vista mare e abbiam consumato il nostro pranzo.

fish and chips

fish and chips

Che bello finalmete il sole un pò di caldo, la sabbia nelle scarpe il venticello “caldo” sulla faccia ed il mio fantastico fish and chips :D.

Devo dirvi che da un pò di giorni avevo troppa voglia di Ice cream e metre camminavo sulla spiaggia ho visto un sacco di furgoncini che vendevano coni gelato di tutti i gusti, in più tutti sti bambini con questi coni in mano “io non resisto” e vai di ice cream yeeeeepppp.

Ho abbandonato Roberto alle sue foto ed io mi sono diretta verso il furgoncino dove questo simpatico signore mi ha accolto con un bel sorriso :D.

Allora devo raccontarvela tutta, ero intezionata a prendermi un semplice gelatino alla vaniglia però il ragazzo che era in fila prima di me ha ordinato qualcosa che ovviamente non ho capito, l’ometto del gelato ha preparato qualcosa di “strepitoso”.

Dunque la base era un wafer al cioccolato con due palline di gelato ricoperte da un’altro wafer al cioccolato  … insomma ” nà porcata” assurda.

Io alla velocità della luce ho scrutato la lista dei gelati ed alla domanda “dell’omarino” che mi chiedeva cosa volevo  ” ho detto choc wafer, pleace”, ho detto “cacchio sperimosialuisperiamosiaquellosperiamosiaquello che ho ordinato” e siiiii… cacchiooooo era quelloooooo yeeeeeeppppp 😀

Choc wafer - Neanche Rob ha resistito

Choc wafer – Neanche Rob ha resistito!

Che bello sono andata a sedermi sulla spiaggia con il mio fantastico choc wafer ice cream, che piano piano si è sciolto e mi è finito sulla giacca perchè intanto il venticello era diventato vento e quindi ha pensato bene di disturbare il mio tranquillo “ice cream relax”.

......

……

Vabbò si può perdonare 😀 dopo una giornata così no?

p.s.: Mangiando il wafer dell’ice cream ho scoperto che non era solo un semplice wafer ricoperto al cioccolato ma internamente conteneva anche della panna montata :O diciamo che oggi 8000 calorie le ho ingerite tranquillamente.

p.p.s.: ovviamente un po’ di “pioggerella” è venuta giù anche oggi 😉

Home Sweet Home

Che stanchezza!! Oggi abbiamo avuto il trasloco, siamo ufficialmente nuovi inquilini di Albert Street, vicinissimi alla casa di Giada e Sandy che ci ha ospitato in questi primi 9 giorni (è la prima volta in vita mia che faccio un trasloco a piedi!).
Che sensazione bella sentirsi a casa propria: ovviamente mancano ancora alcune cose, tra cui Internet, inoltre la casa è piccolina ma piano piano la personalizzeremo secondo il nostro gusto.
Siamo al terzo piano, affacciati sul lato che da verso Leith. In realtà Leith si immagina solamente, dato che dalla finestra vediamo altre case, però immagino che nelle giornate di sole questa posizione ci garantirà un bel po’ di calore naturale in casa. Mi piacciono molto le finestre grandi che si usano da queste parti, danno un ampio respiro.

L’appuntamento con l’agente era in tarda mattinata e la giornata è andata via praticamente nel trasferire i nostri bagagli, pulire casa e nel mettere apposto tutte le cose: Eleonora ha preso possesso della cucina, guai a chi gliela tocca… io invece ho puntato più al salotto 😀
La nostra casa è più o meno quella standard che si trova da queste parti quando cerchi una 1 bedroom flat: c’è una stanza per dormire occupata quasi interamente da un letto matrimoniale, un bagno (ovviamente senza bidet, sigh… come già saprete da queste parti non si usa) con doccia o vasca da bagno, un soggiorno comunicante con la cucina. I più fortunati, come Giada e Sandy, hanno anche una piccola cameretta in più chiamata box room, non abbastanza grande per funzionare da stanza vera e propria, ma utile in casi di emergenza come per noi in questi giorni.
I prezzi degli affitti variano da zona a zona, comunque diciamo che dove siamo noi, che è una zona abbastanza abbastanza economica, non è pieno centro ma nemmeno distantissimo (in 20 minuti a piedi sei comunque in Princess Street), sono intorno alle 500 sterline al mese. A questi vanno aggiunti le spese delle bollette e la Council Tax, una tassa comunale che varia anche qui da zona a zona e che se ho ben capito comprende le spese per la raccolta dei rifiuti, l’acqua (qui non si paga a consumo) e la pulizia delle strade.
Insomma, come vedete alla fine non sono pochi i soldini che se ne vanno al mese: il lavoro va trovato al più presto!

Una foto della nostra nuova casa!

Una foto della nostra nuova casa!

Partire è un po’ morire…

Partire è sempre un po’ morire…
Questa è la frase che mi accompagna da anni, ad ogni mia partenza me la sento dire sempre da zio Lino.
E si partire e un po’ morire rispetto a ciò che si ama, ma partire è anche e soprattutto una rinascita.
Ed in questo periodo più che mai avevo bisogno di una rinascita e allora mi son detta perché non partire? E allora, perché no la Scozia?
Ad attendermi ci sarebbe stata mia sorella, ma anche un milione di cose da fare e da rifare, e rifare e rifare.
Ma fortunatamente questa volta a partire non eravamo solo io e la mia valigia verde, ma io la mia valigia verde e Roberto e ovviamente la sua valigia blu ;).
Per la prima volta son partita “accompagnata” quindi le cose da fare questa volta sono “smezzate”, se fà un po’ come si dice “alla romana”.
Certo non dico che sarà facile, però sapere che hai una persona vicino che vive con te le stesse esperienze, deve abbattere muri come te, ti rincuora e ti dà forza.
Non sarà facile niente, sopratutto resiste alle vetrine strabordanti di dolciumi, e ai milioni di tipi di birre che questo paese offre 😀 resisteremo ??
“Partire è un po’ morire…
Si parte come per gioco
prima del viaggio estremo
e in ogni addio seminiamo
un po’ della nostra anima.”  
(E.Haracourt)

In giro per Leith

Giornata frenetica sotto il profilo delle email… stiamo stringendo per trovare la casa, cercando su Gumtree sistemazioni che ci possano andare bene… c’è da impazzire con tutto questo inglese, fortuna che c’è Giada che ci aiuta parecchio…

Eleonora e Giada alle prese con la ricerca della casa (05/04/2013)

Eleonora e Giada alle prese con la ricerca della casa (05/04/2013)

In tarda mattinata, un po’ sconfortato dalle poche risposte ottenute via mail decidiamo di farci un giro a piedi verso Leith percorrendo la celeberrima Leith Walk, la strada che porta al mare… in realtà Leith ha una parte portuale piuttosto brutta, resa ancora meno appetibile dalla giornata grigia, mentre il centro della città ha diversi scorci carini e degli ottimi ristoranti su delle barche che mi riprometto di testare quando diventerò ricco, perchè per ora i prezzi sono un po’ altini per le nostre finanze… oggi abbiamo mangiato in un pub carino in mezzo a diversi abitanti del luogo che rendevano il tutto molto caratteristico.

La zona portuale di Leith (05/04/2013)

La zona portuale di Leith (05/04/2013)

Nel tardo pomeriggio, dopo altri appuntamenti fissati e un po’ di riposo a casa, ci siamo incontrati con Sandy, Giada e un’amica italiana, Angela e siamo andati allo Standing Order, uno dei pub più belli di Edinburgh che si trova in Rose Street. In questo periodo è in festa perchè li c’è il Real Ale Festival, ossia il festival delle birre ad alta fermentazione. Il posto è molto grande ed è stato ricavato la dove c’era una banca (il nome Standing Order infatti riporta al precedente utilizzo), ma per trovare posto di venerdi pomeriggio dopo il lavoro abbiamo impiegato parecchio tempo. Mi ha fatto un po’ strano bere la birra non ghiacciata ma a temperatura ambiente, però mi hanno spiegato che è normale con la birra ad alta fermentazione. Ho molto da imparare a riguardo e sono sicuro che mi trovo nel paese giusto.

La zona centrale di Leith

La zona centrale di Leith

Nei prossimi giorni avremo diversi appuntamenti per vedere la casa, per cui può darsi che non sarò sempre molto presente sul blog. In ogni caso vi penserò 🙂 Voi fate altrettanto con me!

Il primo giorno

Il primo giorno da cittadino scozzese volge al termine e il sole sta scendendo dietro Calton Hill mentre vi scrivo.
E’ stato un altro giorno intenso, molto differente da ieri, in quanto più frenetico ma anche più soddisfacente (e ci voleva poco!)… stamattina ci siamo alzati con calma, ci siamo bevuti un buon caffè italiano (la moka è venuta con noi in Scozia, a certe cose non sapremo mai rinunciarci!), siamo usciti a cercare un ufficio del cambio e avere così in mano un po’ di sterline: ieri sera quando siamo arrivati eravamo con gli avanzi della settimana fatta a ottobre, che sono stati sufficienti giusto per il trasporto (3,5 sterline a testa per l’autobus dall’aeroporto alla centralissima Princes Street e poi altre 7 sterline di taxi).

Oggi ho cambiato i soldi presso un postal office nei pressi del centro: non ho avuto molto modo di confrontare diversi uffici di cambio, ma l’impressione è che senza molta fretta avrei potuto scegliere di meglio.
Ho poi preso una scheda telefonica: il mio inglese ha un po’ ceduto di fronte alle tante cifre e offerte che l’addetta del negozio di telefonini mi ha proposto, ma alla fine ho trovato una buona offerta con la 3 che per 15 sterline al mese mi offre internet illimitato (per la gioia di Eleonora!), 300 minuti verso i numeri UK e 3000 (si, tremila) messaggi verso i numeri UK. Telefonare o mandare sms in Italia non conviene affatto, ma confido che i miei amici semmai mi cerchino su Whatsapp (dove mantengo sempre il numero italiano). Il mio nuovo numero inglese è +447453659902, se volete chiamarmi!

Successivamente abbiamo girato un po’ di negozi per il centro dove abbiamo comprato cose come ciabatte, schiuma da barba (che userò, prometto!), ombrello, insomma cose di poco conto che non ci siamo portati dall’Italia. I prezzi qui non sono più cari di Bologna nonostante le sterline, questo è poco ma sicuro!
Come potete vedere dalla foto che ho scattato con la compattina, ci ha accompagnato sole tutta la giornata, un sole bellissimo con poche nuvole, davvero poco inglese questo tempo… so che non durerà, ma oggi me lo sono goduto tutto!

Edimburgo, 04 aprile 2013

Edimburgo, 04 aprile 2013

Al ritorno ho preferito girare per Easter Road, che non avevo mai visto, anzichè tornare per la consueta Leith Walk.
Mi piace molto Easter Road, il mio sogno sarebbe trovare casa li, così sarei vicino a Sandy e Giada e sarei comunque molto vicino al centro, ma senza i prezzi proibitivi di Princes Street e dintorni.

Nel pomeriggio abbiamo guardato un po’ di case e spedito un po’ di richieste di visita da fare nel weekend… speriamo di risolvere presto questo primo importante step!
E ora si va ad aiutare le ragazze a cucinare qualcosa!

Ah ho convinto Ele a scrivere anche lei ogni tanto e son sicuro che presto lo farà! Ciao amici!

Siamo a Edimburgo: si parte!

Dopo l’introduzione di qualche mese fa, non ho piu’ scritto nulla, ma la mia intenzione è adesso quella di gestire questo spazio come un diario, raccontandovi quasi in diretta dei nostri sviluppi e delle nuove “conquiste”.

Negli ultimi giorni a Bologna, infatti, incontrando diversi amici, quasi tutti mi hanno chiesto di tenerli informati su come si evolverà questa nuova fase della vita mia e di Eleonora.

Ebbene, oggi siamo finalmente arrivati a Edimburgo. E’ stata un po’ più dura del previsto, l’aereo della Ryanair aveva qualche problema tecnico ma fortunatamente dopo 7 ore si è risolto tutto e siamo approdati nella capitale scozzese accolti da un bellissimo sole… dopo il grigiore che ha accompagnato l’ultima fase della nostra permanenza a Bologna, era proprio quel che ci voleva.

La nostra prima sistemazione (temporanea) è in Albert Street, a metà strada tra la Leith Walk e Easter Road, a casa di Giada (sorella di Eleonora) e del suo ragazzo Sandy. Rispetto a ottobre, quando siamo venuti qui per la prima volta, capisco Sandy molto di più e sono contento perchè vuol dire che il corso di inglese di questi mesi è servito parecchio!!

Oggi ci siamo alzati alle 5.15 e la giornata è stata pesante, ma anche domani non ci aspetta una passeggiata! Infatti dovremo cambiare un po’ di denaro, procurarci il numero inglese (necessario per apparire più professionali nella ricerca del lavoro), comprare un po’ di cose che non ci siamo potuti portare dall’Italia per questioni di spazio e quindi… trovarci una sistemazione tutta nostra! Abbiamo già contattato alcune persone tramite l’utilissimo sito www.gumtree.com che funziona un po’ come il nostro bakeca.it e speriamo di avere presto buone nuove!

Ora sono stanchissimo e vado a dormire, ma vi terrò informati!
Un saluto a tutti!

The Scotland Escape

E così, la decisione è stata presa.

Con Eleonora se ne parlava da alcuni mesi, all’inizio era sembrata piu’ un’ipotesi buttata li per caso, quasi a esorcizzare le reciproche frustrazioni lavorative, piuttosto che una reale possibilità. E invece no: a poco a poco il progetto è partito e ha preso forma, sono stato in Scozia per capire quanto mi potesse piacere questo paese e una volta tornato ho voluto darmi una pausa di riflessione.

Ebbene, a un certo punto ho capito che avevo bisogno di una svolta, di cambiare vita, almeno per un po’. A 35 anni, l’Italia purtroppo ormai mi sta un po’ stretta. Abbiamo preso i biglietti per il 3 aprile, sola andata. Partiamo, andiamo a vivere in Scozia, a Edimburgo. Sono molto eccitato e al contempo spaventato dall’idea. Ho deciso di aprire questo blog per fare in modo che diventi una sorta di diario per questa nuova avventura. Da qui ad aprile c’è ancora molto tempo, ma a livello organizzativo dobbiamo cominciare a muoverci e quello che abbiamo già cominciato a fare.

Grazie a chi vorrà seguirmi, a chi vorrà incoraggiarci, a chi un po’ ci prenderà per pazzi e a chi un po’, nel suo cuore, magari ci invidierà.

Come on, let’s go!