Il recente articolo di Eleonora mi ha fatto capire che il nostro blog, sebbene un po’ abbandonato, sia ancora seguito da diverse persone che risiedono in Italia. La cosa mi ha lasciato abbastanza colpito e al tempo stesso mi ha dato nuovi stimoli per riprendere a scrivere.
Negli ultimi mesi si sono succeduti un po’ di cambiamenti: uno di questi é che al lavoro di fotografo, che continuo con grande entusiasmo, ho affiancato il piu’ sicuro (remunativamente) lavoro part time di Gallery Attendant presso la Scottish Portrait Gallery, al numero 1 di Queen Street, nella New Town. Recentemente ho cominciato a seguire le press call e cosí oggi vorrei parlarvi di due mostre, entrambe gratuite, che hanno recentemente inaugurato presso la Portrait Gallery.
Iniziamo dalla BP Portrait Award 2014: a mio parere, questa é una delle migliori mostre che possiate trovare al momento a Edimburgo. Il BP Portrait Award é uno storico e quotatissimo premio istituito dalla National Portrait Gallery di London e sponsorizzato – come si puó intuire dal nome – dalla British Petroleum. Ogni anno, dopo l’esposizione alla galleria “cugina” di Londra, il BP Portrait viene esposto per qualche mese anche a Edimburgo. Giunto alla 25ª edizione, quest’anno il primo premio é andato al bel quadro di Thomas Ganter, un artista di Francoforte che ha messo in fila i 2377 partecipanti con il suo “Man with a Plaid Blanket”, ritratto di un senzatetto di nome Karel a cui l’artista tedesco ha dato dignitá e posa che di solito vengono riservate solo a re e santi.
Personalmente, fra i 55 lavori esposti, i miei preferiti sono, insieme al vincitore, quello classificatosi come terzo dell’artista newyorkese Jon Kassan (“Letter to my mom”), che ha dedicato alla madre un ritratto emozionante e commuovente, e un altro quadro dedicato ai propri genitori, “My Parents” di Gary Sollars.
In ogni caso, gli artisti sono tanti e con stili molto differenti, ce n’é davvero per tutti i gusti, vi consiglio vivamente una visita. La mostra é situata al primo piano del bell’edificio di Queen Street e rimarrá aperta fino al 12 aprile 2015. Ecco qualche altra foto tratta dalla press call.
L’altra mostra di cui voglio parlarvi, che ha aperto il 6 dicembre, é “Ponte City” dei due fotografi Mikhael Subotzky e Patrick Waterhouse.
La mostre ripercorre 6 anni di storia di un edificio di Johannesburg molto famoso – Ponte City, di 54 piani – costruito negli anni 70 e che nel 2008 é stato oggetto di un lungo e travagliato restauro. I due fotografi sono entrati nell’edificio e nelle case di tutti gli appartamenti, scattando un’infinita’ di foto e raccogliendo documenti storici appartenenti agli inquilini sfrattati.
Il progetto é a mio parere di grandissimo interesse e le foto di reportage sono quelle che piú mi hanno colpito. In questi giorni in gallery mi sono accorto che non tutti riservano il giusto tempo per leggere i documenti e sfogliare le riviste allegate alla mostra, che mostrano aspetti interessanti sulle condizioni del Sudafrica post-apartheid. Se venite a visitarla, il mio modesto consiglio é quello di perdere qualche minuto in piú per capire bene la profonditá del progetto e non soffermarsi solo alla pura fotografia.
Detto questo, ecco qualche immagine della mostra che rimarrá aperta fino al 26 aprile 2015.
Ricordo che la Scottish Portrait Gallery é aperta tutti i giorni della settimana, domeniche incluse, dalle 10 alle 17. Il giovedí la chiusura viene prolungata fino alle 19.
Tutte le foto sono © Roberto Ricciuti 2014 e non possono essere riprodotte senza l’autorizzazione dell’autore.