Due bellissime mostre alla Scottish Portrait Gallery

Il recente articolo di Eleonora mi ha fatto capire che il nostro blog, sebbene un po’ abbandonato, sia ancora seguito da diverse persone che risiedono in Italia. La cosa mi ha lasciato abbastanza colpito e al tempo stesso mi ha dato nuovi stimoli per riprendere a scrivere.

Negli ultimi mesi si sono succeduti un po’ di cambiamenti: uno di questi é che al lavoro di fotografo, che continuo con grande entusiasmo, ho affiancato il piu’ sicuro (remunativamente) lavoro part time di Gallery Attendant presso la Scottish Portrait Gallery, al numero 1 di Queen Street, nella New Town. Recentemente ho cominciato a seguire le press call e cosí oggi vorrei parlarvi di due mostre, entrambe gratuite, che hanno recentemente inaugurato presso la Portrait Gallery.

Iniziamo dalla BP Portrait Award 2014: a mio parere, questa é una delle migliori mostre che possiate trovare al momento a Edimburgo. Il BP Portrait Award é uno storico e quotatissimo premio istituito dalla National Portrait Gallery di London e sponsorizzato – come si puó intuire dal nome – dalla British Petroleum. Ogni anno, dopo l’esposizione alla galleria “cugina” di Londra, il BP Portrait viene esposto per qualche mese anche a Edimburgo. Giunto alla 25ª edizione, quest’anno il primo premio é andato al bel quadro di Thomas Ganter, un artista di Francoforte che ha messo in fila i 2377 partecipanti con il suo “Man with a Plaid Blanket”, ritratto di un senzatetto di nome Karel a cui l’artista tedesco ha dato dignitá e posa che di solito vengono riservate solo a re e santi.

Thomas Ganter, vincitore del primo premio con "Man with a Plaid Blanket", qui ripreso durante la Press Call per il BP Portrait Award 2014 alla Scottish National Portrait Gallery di Edimburgo.

Thomas Ganter, vincitore del primo premio con “Man with a Plaid Blanket”, qui ripreso durante la Press Call per il BP Portrait Award 2014 alla Scottish National Portrait Gallery di Edimburgo.

Personalmente, fra i 55 lavori esposti, i miei preferiti sono, insieme al vincitore, quello classificatosi come terzo dell’artista newyorkese Jon Kassan (“Letter to my mom”), che ha dedicato alla madre un ritratto emozionante e commuovente, e un altro quadro dedicato ai propri genitori, “My Parents” di Gary Sollars.

In ogni caso, gli artisti sono tanti e con stili molto differenti, ce n’é davvero per tutti i gusti, vi consiglio vivamente una visita. La mostra é situata al primo piano del bell’edificio di Queen Street e rimarrá aperta fino al 12 aprile 2015. Ecco qualche altra foto tratta dalla press call.

La galleria dove la mostra e' allestita al primo piano della Scottish National Gallery.

La galleria dove la mostra e’ allestita al primo piano della Scottish National Gallery.

A sinistra David Jon Kassan, "Letter to my Mom" (vincitore del terzo posto), a destra "Mother #1" di Yunsung Yang.

A sinistra David Jon Kassan, “Letter to my Mom” (vincitore del terzo posto), a destra “Mother #1” di Yunsung Yang.

A sinistra il quadro che ha vinto il secondo posto, Richard Twose, "Jean Woods". A destra Paul Benney, "Fergus".

A sinistra il quadro che ha vinto il secondo posto, Richard Twose, “Jean Woods”.
A destra Paul Benney, “Fergus”.

Un particolare del bel quadro di Paul Wright, "Simon Armitage"

Un particolare del bel quadro di Paul Wright, “Simon Armitage”

Gary Sollars, "My Parents"

Gary Sollars, “My Parents”

Isabella Waitling, "Gina and Cristiano" (con loro due presenti)

Isabella Waitling, “Gina and Cristiano” (con loro due presenti)

L’altra mostra di cui voglio parlarvi, che ha aperto il 6 dicembre, é “Ponte City” dei due fotografi Mikhael Subotzky e Patrick Waterhouse.

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A sinistra il britannico Patrick Waterhouse, a destra il sudafricano Mikhael Subotzky, fotografi del progetto Ponte City.

La mostre ripercorre 6 anni di storia di un edificio di Johannesburg molto famoso – Ponte City, di 54 piani – costruito negli anni 70 e che nel 2008 é stato oggetto di un lungo e travagliato restauro. I due fotografi sono entrati nell’edificio e nelle case di tutti gli appartamenti, scattando un’infinita’ di foto e raccogliendo documenti storici appartenenti agli inquilini sfrattati.

Il progetto é a mio parere di grandissimo interesse e le foto di reportage sono quelle che piú mi hanno colpito. In questi giorni in gallery mi sono accorto che non tutti riservano il giusto tempo per leggere i documenti e sfogliare le riviste allegate alla mostra, che mostrano aspetti interessanti sulle condizioni del Sudafrica post-apartheid. Se venite a visitarla, il mio modesto consiglio é quello di perdere qualche minuto in piú per capire bene la profonditá del progetto e non soffermarsi solo alla pura fotografia.

Detto questo, ecco qualche immagine della mostra che rimarrá aperta fino al 26 aprile 2015.

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Una delle foto che piú mi ha colpito della Mostra.

Una delle foto che piú mi ha colpito della Mostra.

Patrick Waterhouse mentre sfoglia una delle produzioni allegate al catalogo della Mostra. Sono interessanti almeno quanto le foto, non perdetele!

Patrick Waterhouse mentre sfoglia una delle produzioni allegate al catalogo della Mostra. Sono interessanti almeno quanto le foto, non perdetele!

Gli scatti ai programmi televisivi guardati dagli inquilini di Ponte City. Tutto é stato documentato con eccezionale meticolositá.

Gli scatti ai programmi televisivi guardati dagli inquilini di Ponte City. Tutto é stato documentato con eccezionale meticolositá.

Ancora i due fotografi della Magnum, sorridenti all'inaugurazione della Mostra.

Ancora i due fotografi della Magnum, sorridenti all’inaugurazione della Mostra.

Ricordo che la Scottish Portrait Gallery é aperta tutti i giorni della settimana, domeniche incluse, dalle 10 alle 17. Il giovedí la chiusura viene prolungata fino alle 19.

Tutte le foto sono © Roberto Ricciuti 2014 e non possono essere riprodotte senza l’autorizzazione dell’autore.

A spasso per Cramond Village

Stamattina al nostro risveglio uno splendido sole illuminava Edimburgo così abbiamo deciso di farci un giro in qualche luogo un po’ “off the beaten path” e scorrendo la cartina ho notato Cramond Island, nella zona nord di Edimburgo e non lontano dall’aeroporto.

Mi sono informato un po’ su Internet e abbiamo deciso di andare a farci un giro li, prendendo l’autobus 41 in Princes Street diretto a Cramond. L’autobus non era pieno ma quando stavamo per scendere alla fermata “Craighouse Road” ci siamo accorti che praticamente tutti gli occupanti o quasi, una quindicina di persone, stavano scendendo con noi.

Nel frattempo il bel cielo senza una nuvola si era trasformato nel breve periodo del tragitto in un cielo piatto e grigio come spesso capita qui (mai fidarsi dello scottish weather!), però se non altro non ha mai piovuto!

Il nostro obbiettivo era andare sull’isola tramite il sottile percorso di poco più di un miglio che permette di arrivare direttamente sul mare, ma gli orari di alta marea ce li hanno impediti. Facciamo tesoro di questo errore per non ripeterlo la prossima volta che andremo.

Il cartello con gli orari delle maree, in fondo l'isola di Cramond.

Il cartello con gli orari delle maree, in fondo l’isola di Cramond.

Ne abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata nei dintorni. Già prima di arrivare alla spiaggia, abbiamo potuto apprezzare il Cramond Village, la parte più antica del sobborgo di Crammond e tenuta assai bene.

Ecco qualche foto:

Cramond Kirk

Cramond Kirk

L'inizio del Crammond Village

L’inizio del Crammond Village

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La passeggiata sul mare nel Cramond Village

La passeggiata sul mare nel Cramond Village

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La maggiorparte del nostro tempo l’abbiamo però speso dall’altra parte, ossia dove c’è il collegamento pedonale all’isola.

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Eleonora

Eleonora

Come potete notare, di sole non era rimasto nulla, non avevo scherzato -.-

Nel punto in cui c’era l’alta marea, ci sono delle scalette, ormai praticamente immerse visto che erano già diverse ore che non si poteva più camminare.

Il punto in cui l'alta marea rende impossibile proseguire

Il punto in cui l’alta marea rende impossibile proseguire

Gli orari differiscono in base al calendario, per cui conviene controllare sul sito quando non ci sono le alte maree (in inglese High Tide). Qui ad esempio vengono indicate quelle per la Cramond Island.

http://www.britishbeaches.info/cramond-city-of-edinburgh/weather-tides

Visto che ormai eravamo li abbiamo approfittato per fare una passeggiata sull’affollata (specialmente da famiglie e da persone che portano il cane a spasso) promenade che parte proprio da quel punto.

Ecco qualche altra foto dei posti visti:

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In futuro ci ritorneremo certamente, sperando di poter raggiungere l’isola!

Haqs’, bangaldeshi & indian Cusine

Questo è il tipico posto che a vederlo da fuori non gli daresti una £.
Piccolo, bruttino, kitsch da morire, con adesivi e vetrofanie appiccicate in vetrina, fiori di plastica che si intravvedono sui tavoli.
Ed invece Haqs’ (prima o poi imparerò a pronunciare questo assurdo nome) vi lascerà inaspettatamente entusiasti.
Haqs’ è un bangaldeshi & indian restaurant, si trova al 4 Albert Place, sulla Leith Walk.
Non amo molto la cucina indiana, l’ho sempre trovata eccessivamente untuosa, sapori spesso mischiati tra di loro da non capire bene cosa si stia mangiando.
Haqs’ mi ha fatto cambiare decisamente opinione.
Ci siamo tornati l’altra sera perchè la prima volta mi era piaciuto veramente tanto e devo dire che non mi ha delusa neanche questa volta.
Il ristorante / takeaway è piccolino ci sono in totale più o meno 14 posti a sedere. E’ molto buffo, con panchine rivestite da stoffa rossa a pois bianchi dove la gente si siede per aspettare il cibo da portar via. Sui tavoli fiori di plastica viola, sui muri foto di posti lontani. Il personale è friendly and kind.

Haqs'

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La prima volta che ci son stata, presi King Prawn Puri, spese £ 4.45.
Purtroppo non ho le foto di questo very hop starter ma spero vi accontenterete della mia descrizione.
Meravigliosi gamberoni danzano in una “very hot” salsina di mango, e tante erbette profumate tra cui il coriandolo danno un tocco e un profumo in più a questo piatto. Ad accompagnare a braccetto i cari gamberoni il pan-fried puri, pane azzimo indiano non lievitato preparato con farina integrale e sale, steso e fritto in burro ghee o olio vegetale.
Ragazzi io sono calabrese, cresciuta a pane e peperoncino, il mio livello di resistenza al piccante è molto alto, però vi dico ATTENZIONE :D. Se ci sta scritto “very hot” credeteci. Questo piatto buonissimo e molto piccante merita di essere assaggiato.

Come la prima volta anche questa volta abbiam preso come starters l’immancabile Pane Poppadom con le varie salsine per accompagnarlo.
Il pane poppadom è un pane leggerissimo, sembrano tanti veli croccantissimi fatto con farina di ceci acqua e spezie varie e poi ovviamente fritto.
Abbiam preso due salsine, una più buona dell’altra.
La salsina Mango chutney, favolosa, cremosa, delicata, fresca, una vera goduria per il fortunato pane poppadum che si tuffa in essa.
Seconda salsina presa Spiced onions, anche qui che dire, esuberanti tocchettini di cipolla leggermete piccanti e speziati, altra vera goduria i vostri voraci palati, che non vorrebbero smettere mai di mangiare e sentir scrocchiare fra i denti il pane pappadom e le meravigliose salsine. Anche qui vi dico ATTENZIONE rischiate di diventare dipendenti :D.

Poppadom ....

Rob & Poppadom

Il pane poppadum a “foglio” – chiamiamolo così – costa £0,60, le salsine servite in delle ciotoline £ 0,50.

Roberto è andato più sul classico, sia la prima che la seconda volta ha preso il Kebab, small.
Ma small, per dire, visto che il pane strasbordava dal piatto, ricoperto da una montagnetta di carne, verdurine e insalatine varie.
Buono ragazzi, l’ho provato, e anche qui nessuna “caduta di bontà”, l’unica caduta l’ha fatta il povero Kebab nella pancia di Roberto.
Il pane soffice e gustoso, unito alla carne tenera e speziata, fanno di questo kebab un piatto ricco e gustoso.

Chicken Kebab

Il prezzo del Kebab small £ 3,95 per il Doner, per il chicken £ 4,50.

Per me invece Curry, Korma King Praw accompagnato da Pilau Rice. Si, anche questa volta pesce.
Questo piatto mi ha letterarmete trasportata in un altro mondo.
Korma King Praw, ovvero gamberoni in delicatissima salsa al cocco speziata, profumata, cremosa, da far toccare vette paradisiache ai tuoi sensi, che dire divina. Adoro il cocco nei piatti salati, e se poi ad accompagnarlo ci sono dei bei gamberoni bhe non potrei essere più felice.
Io per accompagnarlo ho preso del Rice Pilau, ovvero riso basmati saltato con dello zafferano e del ghee (burro indiano).
Accoppiata avvincente , vincente in tutti i sensi e per tutti i vostri sensi impigriti dal freddo di Edinburgh.

Korma King Praw & Pilau Rice

Volendo potete anche accompagnarlo con del pane Nan, pane lievitato di origine pachistana, cotto nei tipici forni detti Tandoor.
Roberto ne è ghiotto.
Potrete trovarne una vasta quantità e qualità.
Noi abbiam assaggiato Garlic Nan, Cheese Nan per £ 2,25 vi arriverà sul tavolo un bel pane caldo caldo, adatto ad accompagnare curry, carne pesce e verdure.

Cheese Nan

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Per il mio Korma King Praw ho speso £ 9,45, per il riso pilau £ 2,25.
Totale del “bill” £ 20,95 incluse due coke.
Non servono alcolici e non potete neanche portarli voi da casa.
Ma questo sicuramente non sarà la ragione che vi impedirà di provare questo delizioso posticino.
Enjoy you meal .

The Little Soldiers (Theatre Re)

Torniamo a parlare di Fringe Festival e precisamente di uno spettacolo molto scenografico e di sicuro impatto visivo: The Little Soldiers, presentato dalla compagnia Theatre Re.

Qualche giorno fa ho assistito alla photo call di questo show che si tiene nel Queensdome al Pleasance, praticamente nel cuore del Fringe. I protagonisti di quest’opera teatrale in cui il ballo si mischia al mimo sono 4: una ballerina, contesa da due fratelli e un musicista che suona sullo sfondo. Le luci sono certamente molto curate e per questo vi invito anche a vedere il trailer di The Little Soldiers, visto che c’è ancora una settimana per vederlo (l’ultimo spettacolo è il 25 agosto).

Ecco qualche scatto della sessione fotografica:

I protagonisti di "The Little Soldiers"

I protagonisti di “The Little Soldiers”

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Il concerto degli Admiral Fallow alla Queen’s Hall

Ero un po’ indeciso se pubblicare o meno queste foto: di fatto, anche se si è trattato di un concerto unico che si è tenuto ieri sera alla Queen’s Hall, l’evento è nella programmazione del Fringe, per cui alla fine ho optato per pubblicare qui giusto qualche foto e sul mio blog storico dei concerti tutte le altre foto.

Questo perchè finora la musica non ha trovato molto spazio nel mio girare per il Festival Fringe di Edimburgo, ma non significa che non ci sia. Anzi, gli eventi musicali sono talmente tanti che basterebbero da solo a riempire tutte le serate di questo mese.

Ma bando alle ciance, andiamo a vedere i protagonisti di questo live: è un gruppo musicale composto da 6 musicisti il cui leader è indiscutibilmente il cantante Louis Abbott. Le loro sonorità ricordano un po’ gli Arcade Fire (che mi conosce sa essere uno dei miei gruppi preferiti in assoluto) e il loro ultimo album uscito un anno fa “Tree Bursts In Snow” ha riscosso qui in Scozia un grandissimo successo, tant’è che la Queen’s Hall ieri sera era sold out.

Ci tenevo moltissimo a essere presente a questo concerto: qualche giorno fa li avevo visti per caso alla tenda della BBC e mi avevano confermato le ottime credenziali anche dal vivo. Ieri sera in certi momenti sul palco c’erano addirittura 10 persone, in quanto in alcune canzoni sono stati accompagnati dalla stupenda melodia di 4 violini.

Un gran concerto, non c’è che dire, che ha soddisfatto me e gli altri presenti in sala che spesso hanno duettato con lo spiritoso cantante tra una canzone e l’altra.

Segnatevi questo nome, perchè ci scommetterei… son davvero bravi! Ecco a voi qualche foto delle foto di ieri sera:

Admiral Fallow (Queen's Hall) - 13th August 2013

Admiral Fallow (Queen’s Hall) – 13th August 2013

Louis Abbott, cantante e chitarrista degli Admiral Fallow

Louis Abbott, cantante e chitarrista degli Admiral Fallow

Admiral Fallow (Queen's Hall) - 13th August 2013

Sarah Hayes

Admiral Fallow (Queen's Hall) - 13th August 2013

Kevin Brolly

Admiral Fallow (Queen's Hall) - 13th August 2013

The Principle of Uncertainty – Arditodesìo Company

Grande successo di pubblico e di critica per lo spettacolo portato sul palco dal professor Andrea Brunello presso Summerhall (venue 26, l’ingresso è quello vicinissimo alla YurtaKids!).
L’Arditodesìo Company porta in scena lo scienziato, un po’ pazzo, sicuramente molto affascinato dai numeri e dalle scienza, che cattura l’attenzione del pubblico coi suoi voli pindarici sulle formule fisiche che fanno parte della vita di tutti i giorni, governato in realtà dal principio dell’incertezza.
Ecco a voi alcune foto dello spettacolo, finito addirittura sulle pagine della BBC!

Il Prof. Andrea Brunello (Arditodesìo Company) - The Principle of Uncertainty

Il Prof. Andrea Brunello (Arditodesìo Company) – The Principle of Uncertainty

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Giada Garofalo e Antonello Taurino

Torniamo indietro di qualche giorno (al 6 agosto precisamente) e oggi presentiamo due commedie, entrambe portate al Fringe da comici italiani, Giada Garofalo con il suo “Flipper Committed Suicide” e Antonello Taurino con “Comedian? No, Just Italian”.

Entrambi gli spettacoli sono nell’ambito del Free Fringe Festival. Questo significa che l’ingresso non è a pagamento ma a offerta libera. Se lo spettacolo ti piace, lasci quello che ritieni giusto al termine dello show in un recipiente all’uscita. In genere le offerte sono intorno alle 2-3 sterline, ma c’è chi offre anche di più. Ricordatevi che gli artisti hanno un sacco di spese in questo mese e che molti nemmeno rientrano di ciò che spendono, per cui cercate di essere generosi!

Bene. Dopo questa piccola disgressione, andiamo a vedere i due spettacoli. La prima che presentiamo è Giada Garofalo, una ragazza siciliana trapiantata da alcuni anni a Londra.

Il suo spettacolo, condito da espressioni facciali decisamente di tutti i generi, è certamente divertente e viene presentato al The Counting House (venue 170) di West Nicholson Street. Giada racconta la propria storia e di come si sia imposta un anno di astinenza sessuale dopo la rottura con l’ex ragazzo. Le risate sono assicurate!

Giada Garofalo - Flipper Committed Suicide

Giada Garofalo – Flipper Committed Suicide

Giada Garofalo - Flipper Committed Suicide

Giada Garofalo - Flipper Committed Suicide

Giada Garofalo - Flipper Committed Suicide

Antonello Taurino presenta invece lo spettacolo al Free Fringe George di George IV Bridge (venue 346) lo spettacolo dal titolo emblematico “Comedian? No, just Italian.” che prende in giro luoghi comuni e politici del Bel Paese… con diverse riflessioni sul nostro modo di essere. Anche lui interagisce spesso col pubblico e i riferimenti all’attuale situazione politica non sono di certo mancati! Ecco qualche foto di Antonello durante il suo show.

Antonello Taurino - "Comedian? No, just italian."

Antonello Taurino – “Comedian? No, just italian.”

Antonello Taurino - Comedian? No, Just Italian!

Antonello Taurino - Comedian? No, Just Italian!

Antonello Taurino - Comedian? No, Just Italian!

YurtaKids! The Red Bike

Martedi 6 agosto sono tornato alla tenda Yurta (presso Summerhall) per fotografare l’ultimo spettacolo che mi mancava: The Red Bike.

Precedentemente, come avete già visto nello speciale 4 spettacoli qui, avevo già visto all’opera il Principio Attivo Teatro con “A story of a man and his shadow” che va in scena i giorni dispari. Nei giorni pari, viceversa, la stessa compagnia propone uno spettacolo molto poetico dal titolo “The Red Bike”.

La storia è bellissima e gli attori sono bravissimi: non vi racconterò niente per non anticipare nulla, ma ci sono stati momenti in cui è stato difficile trattenere la commozione, alternati ad altri in cui ridevo a crepapelle, assieme ai tanti bambini e ai genitori divertiti. Che dire, vi lascio alle foto, non prima di dirvi che secondo me gli spettacoli alla Yurta definirli per bambini è riduttivo… io – e non solo – sono rimasto colpito dalla bravura di tutti i protagonisti anche degli altri spettacoli e le storie non sono mai banali! Credetemi!

I protagonisti di "The Red Bike"

I protagonisti di “The Red Bike”

 

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Principio Attivo Teatro - YurtaKids! The Red Bike

Il saluto finale dei protagonisti

NoFit State Circus – Bianco

Era uno degli spettacoli più attesi, almeno da me. E devo dire che Bianco è riuscito nel difficile compito non solo di non deludermi, ma di esaltarmi tantissimo. Uno spettacolo per gli occhi che ha emozionato me e gli altri fotografi presenti alla photo call.

Il cast è composto da validissimi performers diretti dall’italiana Firenza Guidi. In realtà c’è molta Italia in questo spettacolo che si trova a Fountainbridge, nell’apposito tendone da Circus alloggiato la dove una volta c’era la brewery (venue 194) della McEwan’s.

Infatti molti di questi artisti dell’aria hanno studiato alla prestigiosa FLIC di Torino. Inoltre, la prima performer andata in scena è l’italianissima Elena Burani. Un grandissimo show che sta avendo un ottimo successo: ecco a voi le mie foto!

Elena Burani di NoFit State Circus performing Bianco

Elena Burani di NoFit State Circus performing Bianco

No Fit State Circus // Bianco - (Elena Burani)

No Fit State Circus // Bianco - (Elena Burani)

No Fit State Circus // Bianco - (Elena Burani)

No Fit State Circus // Bianco - (Elena Burani)

No Fit State Circus // Bianco (Fred Rendell)

No Fit State Circus // Bianco (Fred Rendell)

Fred Rendell

Fred Rendell

No Fit State Circus // Bianco

No Fit State Circus // Bianco

No Fit State Circus // Bianco

No Fit State Circus // Bianco

No Fit State Circus // Bianco

No Fit State Circus // Bianco - (Augusts Dakteris)

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Augusts Dakteris

No Fit State Circus // Bianco - (Augusts Dakteris)

No Fit State Circus // Bianco - (Augusts Dakteris)

No Fit State Circus // Bianco - (Augusts Dakteris)

Se il pesce vuoi mangiare, al King’s Wark devi andare…

Domenica splendida.

Passeggiata per la Water of Leith, percorso di 3,5 miles ovvero 5.7 km che parte dal Dean Village e arriva fino al porto di Leith. Una passeggiata tra la natura, alberi, fiori uccelli e zanzare. Una passeggiata piacevolissima, soprattutto se non solo si è in compagnia di bella gente, ma anche di un bel sole caldo come quello di ieri.

La giornata è stata resa ancora più lieta dalla scoperta di questo risorantino consigliatomi dalla Greg. e dal Canafò. Amici d’avventura ma anche di “panza e forchetta”. Dopo la nostra bella passeggiata, dopo aver fatto i salutisti tra uccelletti e fiorellini è arrivato il momento serio e top della giornata, …. “Allora che se magna?” :D.

Il ristorante si chiama The King’s Wark
, 36 Shore.

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si trova praticamente nella centro storico di Leith, riqualificato da non molti anni. Si affaccia sul fiumiciattolo dove sono ormeggiate delle belle barche, che principalmente sono altri ristoranti o bar.

Il ristorante è veramente molto carino. Muri in pietra, tavolini in legno, candele e mazzetti di fiori che decorano i tavoli, in più è molto luminoso ed il personale è cordialissimo.

Essendo vicino al mare nel menù  si trovano sì specialità di pesce, ma anche carne: insomma ristorantino un po’ per tutti i gusti.

Abbiam preso subito una bella birretta per dissetarci ed aspettare il nostro tavolo.

Su un tavolo sbircio un super piatto di cozze… subito decido “voglio quello“.

Ed infatti trenta minuti dopo era sul mio tavolo.

Davanti ai miei occhi mi si presenta una montagna di Mussels, ovvero cozze, con in cima due crevettes (gamberi giganti)  e sparsi per il piatto e nascosti  tra i gusci delle cozze, straccetti di salmone affumicato. La salsina con cui erano bagnate le cozze era  a dir poco strepitosa. Salsina a base di panna, vino bianco e aglio. Ad accompagnare il piatto di cozze le immancabili patatine fritte anche loro accompagnate con un’altra delicatissima salsa Aioli, composta da maionese aglio, mostarda e limone. Insomma il mio piatto era tutto un accompagnarsi di sapori e gusti nuovi. Il profumo del mare accompagnava la vista strabiliata.

     Mussels, crevettes and smoked salmon  ...

Mussels, crevettes and smoked salmon …

Roberto è stato audace, lui che non mangia pesce ieri ha tentato con l’intramontabile Fish&Chips. Un signor piatto. Bello da vedere e buono da mangiare, infatti è subito finito e ora lui non dice più “Non mangio pesce”. Son soddisfazioni, no :)?

Fish&Chips

Fish&Chips

I due pezzi di Haddock (pesce tipico del mare del nord simile al merluzzo) fritti bene, croccanti e teneri, erano delicatamente addormentati su un bel lettino di patatine fritte, a colorare il piatto anche una purea di piselli  ed una ciotolina con dentro questa deliziosa salsina di aglio e olive che spalmata sul pesce arricchiva ancora di più la bontà del piatto.

La Greg e il Canafò hanno optato per Smoked Haddock.

Il piatto era composto da un bel pezzo di Haddock affumicato e condito con burro, piccoli gamberetti, capperi e acciughine con contorno di patate fritte tagliate a pezzi grossi, carote e fagiolini al vapore. Molto, molto saporito. Questo piatto è adatto a chi pacciono i gusti forti e decisi.

Smoked Haddock ...

Smoked Haddock …

Verdurine al vapore

Verdurine al vapore

Per concludere il pranzo domenicale non potevamo farci mancare il dolce: abbiamo optato per un Oreo cheesecake e un’Apple crumble.

L’oreo cheesecake (l’oreo è un biscotto al cioccolato) viene servita o con della panna o con del gelato dipende dai gusti e a vostra scelta. L’ apple crumble , (il crumble altro non è che briciole croccanti, tipo una pasta frolla ancora allo stato bricioloso quando ancora non si è compattata o stesa) viene servita con panna o gelato o crema. Io ho scelto il gelato alla cannella :).

Oreo cheesecake

Oreo cheesecake

Apple crumble.

Apple crumble.

Entrambe molto buone e per niente leggere aimè :). Una bella dose di calorie. Ma d’altronde camminare per tanti miglia fa venire una gran fame e fa spendere tante calorie no?

Costo del pranzo domenicale £ 75 in quattro.

Per il mio spettacolare piatto di cozze ho speso £12,50

Roberto  ha speso per il suo fish&chips £9,95

I ragazzi per Smoked Haddock hanno speso £ 10,95

Per i dolci abbiam speso £4,50.

Insomma all’incirca £20 a testa.

Da non dimenticare, lasciare sempre la mancia, si calcola circa il 10%  del conto ;).

Ci sta ragazzi.I piatti erano abbondanti, il personale gentilissimo, il ristorantino collocato in una suggestiva location, che volendo se è una bella giornata come ieri potete anche star nei tavolini fuori e godervi il sole e la bella vista sul porticciolo.

Alla prossima.

    Kings WarK

Kings WarK

Enjoy you meal!