Trovare lavoro a Edimburgo nel 2014

Qualche giorno fa avevo chiesto di cosa vorreste che si occupasse questo blog e tra le varie proposte fatte (non moltissime a dire il vero, tra facebook e il blog stesso) una delle prime esigenze erano le prospettive di lavoro qui a Edimburgo e gli errori da non commettere quando ci si trasferisce qui.

La vista su Edimburgo da Arthur Seat

La vista su Edimburgo da Arthur Seat

Siamo arrivati qui 1 anno fa e anche se non ho l’esperienza di chi è qui da molto più tempo, ho avuto modo di farmi un’opinione basata sulla nostra situazione e quella della cerchia di amici che frequento, quindi smaccatamente di parte e che di sicuro non prende in considerazione tutte le varie opportunità.

Io credo che la situazione lavorativa qui sia diversa dall’Italia, ma sta peggiorando e in modo abbastanza netto. Dai racconti di chi è arrivato qui 4-5 anni fa e la realtà che abbiamo affrontato io ed Eleonora (ma non solo) nell’ultimo anno, non ho visto moltissimi punti in comune. E l’impressione è che, come la crisi in Italia sia arrivata un po’ alla volta, anche qui il punto peggiore sia ancora lontano da raggiungere e nel frattempo la gente cominci a cautelarsi. Lavoro ce n’è, ma anche un’immigrazione a cui in Scozia non erano preparati. E che nei prossimi anni potrebbe pure aumentare.
E’ notizia di pochi giorni fa che l’immigrazione sia cresciuta del 30% nel corso del 2013 rispetto all’anno precedente. E questo è un dato che fa riflettere, visto che se ci sono tantissime persone che cercano il lavoro, ma il lavoro anzichè aumentare diminuisce, per quel posto farsi assumere diventa quasi una lotteria.

Partiamo subito da una considerazione: se uno è molto qualificato nel suo settore – in particolare quello informatico tira bene – e ha una bella esperienza alle spalle, qui di opportunità ce ne sono. Spesso a stipendi più redditizi di quelli italiani. Numerose multinazionali (Amazon ad esempio) hanno sedi qui a Edimburgo e cercano quasi sempre personale. Anche la concorrenza è alta, ma con un po’ di pazienza e di tempo i risultati dovrebbero arrivare.

Il vero problema nasce quando si ha alle spalle una carriera poco spendibile (vuoi per l’indirizzo di studi non molto facile per il lavoro, vuoi per delle esperienze non significative) e si viene qui anche in cerca di un’occupazione “bassa”. Anche per i lavori più umili, difatti, le assunzioni sono spesso piuttosto lunghe ed elaborate. Vi verrà richiesto di compilare la loro application, spesso accompagnandolo da un cv specifico per quel lavoro e da una adeguata covering letter (su internet ci sono numerosi esempi cercando “Curriculum vitae uk examples”), dopodichè se passerete questa selezione in genere arriva almeno un colloquio, ma spesso anche due o tre, magari di gruppo.
Insomma, vogliono essere ben sicuri di chi si prendono in casa. Proprio perchè la concorrenza è altissima anche per i lavori più umili, ci si aspetta un adeguato inglese, ecco perchè anche in passato ho insistito molto sul fatto di partire per cercare lavoro ad Edimburgo (o in genere per il regno unito) quando si è già piuttosto impratichiti, soprattutto con l’inglese parlato.

Nei ristoranti italiani si trova ancora abbastanza posto, ma non sempre è così immediato. Dipende un po’ dal periodo. Qui a Edimburgo la vita è particolarmente attiva in estate, così come in inverno la città muore un po’. Quindi è più facile trovare lavori stagionali durante il periodo estivo che però spesso si concludono a settembre/ottobre, ossia quando finisce il periodo caldo dei Festival.
D’inverno è molto più dura trovare lavoro nel settore della ristorazione, considerando anche le tantissime persone che perdono il lavoro a fine Fringe.

Il Royal Mile durante il periodo del Fringe Festival in agosto.

Il Royal Mile durante il periodo del Fringe Festival in agosto.

Insomma, uno dei primi consigli prima di partire che vi posso dare è di avere tanta pazienza e a volte nemmeno quella basta. Partire senza una sterlina in tasca può essere un azzardo pagato caro.
Noi stessi siamo partiti con un po’ di risparmi da parte perchè immaginavamo che i primi mesi sarebbero stati assai duri.
In ogni caso ho visto numerosi amici – quindi non solo io ed Eleonora – in questi mesi provare per molti lavori e molto spesso vedersi rifiutare.

Nel mio piccolo, dopo alcuni rifiuti, ho deciso di riprendere l’attività da autonomo che svolgevo anche in Italia, quella del fotografo. A dire il vero era un’idea che comunque coltivavo, le difficoltà riscontrate nel farmi assumere e alcune nuove opportunità professionali mi hanno spinto ad accelerare i tempi. Le tasse qui sono più appetibili, ma il lavoro da fotografo, così come molte altre libere professioni, richiede un lungo tempo per riuscire ad avere i contatti e le certezze economiche, oltre a una concorrenza enorme per un settore ambito da moltissime persone.

C’è poi un’ultima considerazione da fare, questa volta finalmente positiva. Venire qui e vivere qui (o comunque spostarsi all’estero, non per forza in UK) è una grossa opportunità per un’esperienza nuova che vi aprirà nuovi orizzonti e vi costringerà a imparare l’inglese anche se siete un po’ zucche come me. Questo tipo di esperienze non dà soldi, ma è sicuramente qualcosa che andrà a comporre un bagaglio importante della vostra esperienza di vita e che magari in futuro potrebbe tornarvi utile anche in Italia, se mai doveste tornare. 🙂

14 thoughts on “Trovare lavoro a Edimburgo nel 2014

  1. cari roberto ed eleonora, io vi auguro comunque di trovare la vostra strada ad Edimburgo. non rinunciate, so che costa, ma come costa lì costa qui, e a quel punto è meglio farsi un percorso che potrete spendere nel vostro futuro. l’italia è esattamente come l’avete lasciata, se non peggio. tenetevi stretto il vostro posto da immigrati prima che ci chiudano le frontiere fra un po’! la mia speranza è rincuorata da ciò che sapevo già, e cioè che il settore informatico unito ad una buona lingua parlata danno opportunità pressoché immediate (è quello che vedo fra colleghi e amici del settore), e spero che non ci decidiamo troppo tardi a raggiungervi. staremo a vedere. intanto un abbraccio sincero!

  2. Caro Roberto, si e’ un resoconto accurato, quello che hai fatto. Non vorrei fare il pessimista ma anche nel settore IT non e’ facilissimo, se non hai una esperienza solida con cui convincere il datore di lavoro; ed in genere l’esperienza la vogliono in UK. Insomma, gli stranieri si trovano nella situazione del cane che si morde la coda. Un mio amico arrivato in Italia a Marzo, con ottimo inglese ed esperto in IT, ha trovato finalmente lavoro solo a Novembre. Venire qui e pensare di trovare lavoro subito e’ diventata una illusione, ahime’. Io vivo ad Edimburgo dal 1996.. Allora I lavori nei bar o anche call centres li trovavi senza difficolta’. Addirittura, in Sykes (il maggiore call centre internazionale ad Edimburgo) davano un incentivo se presentavi una persona interessata ad una posizione. Cv, colloquio ed era fatta! Quasi tutti i miei amici, non british, della mia generazione, alcuni senza grandi skills, sono passati per Sykes. Adesso, come dici tu, visto che c’e’ grossa concorrenza, anche in Sykes e ‘ abbastanza difficile entrare. Devi presentare una application form, fare prima una prova interattiva, se ti chiamano, e poi un altro colloquio. So che addirittura si stanno facendo difficili con I madrelingua anche! Comunque il vero cambiamento e’ avvenuto dal 2007,secondo me. Da allora gli stipendi non si sono alzati piu’ in linea con l’inflazione (prima era inaudito se non ricevevi la review annuale, con aumento di stipendio!), ed in piu’ il costo della vita e’ aumentato. Inoltre e’ la prima volta che noto un trend nei lavori precari, con contratti anche a ore zero, cioe’ nei quali ildatore di lavoro ti tiene o ti manda a casa in base al bisogno giornaliero. Questo avviene soprattutto in alcuni bars o riatoranti. Purtroppo con la crisi stiamo perdendo molti diritti. Pero’ penso con l’impegno si riesce qui; in Italia la vedo dura. Inoltre molti della vecchia guardia sono riusciti a comprare un appartamento, quando era possibile comprarli, e le tasse, anche se alte, non ti consumano.

    • 2007/2008…anche in italia, e per noi in particolare, sono iniziati i problemi allora….anche per noi che un lavoro l’avevamo già…

  3. Ciao Roberto, sottoscrivo e condivido pienamente la tua analisi, purtroppo è vero anche qui visto l’esponenziale aumento dell’immigrazione, fare strada non è facile. Nel mio caso avevo un’elevata esperienza nel mio settore dove non ci sono moltissimi esperti che mi ha consentito di trovare lavoro dopo un paio di mesi nonostante il mio non ottimo inglese. Vorrei inoltre riportare, non so se lo avete notato, trovato anche voi, un loro “razzismo” latente, specialmente se si va a lavorare in posti dove la maggior parte della forza lavoro è autoctona, ci sono sempre delle battute, commenti, spesso fatti per gioco ma che in realtà spesso esprimono la sincera verità. Ma in fin dei conti indubbiamente se si ha/trova un buon lavoro, qui di certo ci sono più possibilità di crescita e se hai una persona vicina che ti sostiene, i loro “difetti”, e le loro cipolle passano un po’ più inosservate! Un abbraccio ed auguri! P.s. abbiamo ancora uno spritz in ballo!!!

  4. Conversazione interessante. Io devo dire che il razzismo non l’ho notato, in Scozia, e sono qui da 18 anni ed ho lavorato in 5 o 6 posti diversi, nel call centre all’inizio, nel campo artistico, in marketing, per diverse compagnie. Certo c’e’ la battuta bonaccione sulla pista e pazza, come noi possiamo farla sul kilt e il fish and chip, ma anzi mi sembra un popolo molto bonaccione e molto aperto. Purtroppo come Campano ho subito piu’ commenti non piacevoli quando mi trovo in alcuni posti del Nord Italia……

  5. Hai colto nel segno, a prescindere che il termine era virgolettato pertanto come giá citato parlavo di una forma latente, é secondo me una cosa che non si nota se si lavora in grandi compagnie, o aziende nuove, dove ci sono pochi del posto e magari piú stranieri e dove lo scambio culturale é cosa di tutti i giorni. Io non mi sono mai trovato male in questo senso, forse la parola razzismo é forte, ma per dirla in breve non é tutto oro quel che luccica e loro spesso non sono affatto come vengono descritti dai media IMHO…

  6. Personalmente non ho mai subito alcuna forma di razzismo e di questo sono molto contento (magari sono stato anche fortunato). Al massimo qualche battuta su un ex presidente del consiglio (indizio: non è Letta!), ma c’ho riso anche io.
    Devo ammettere che però talvolta ho pensato che alle application essere italiani non sia un grande vantaggio, e non solo per l’inglese non madrelingua. Ma quasi tutti mi hanno detto che qui non ci sono raccomandazioni, per cui mi fido degli altri.

  7. Reblogged this on La TUTA and commented:
    Hai deciso di espatriare alla ricerca di un lavoro o di un maggior salario? Qui trovi un articolo di Roberto da Edimburgo sulla situazione in Scozia.

  8. Ciao a tutti!
    Grazie per il post molto interessante, come anche la discussione.
    Dopo l’estate, io e la mia compagna (con due figlie di 5 e 1 anni…) ci trasferiremo a Edimburgo.
    Lei conosce bene l’inglese, ha 15 anni di esperienza in ufficio estero di azienda import-export e se la cava discretamente anche con tedesco e francese.
    La mia attuale professione invece è poco spendibile lì, oltretutto il mio inglese è ancora scarso, e anche se sono un tipo che impara in fretta, abbiamo pensato di “ribaltare” i ruoli.
    Con i pochi risparmi a nostra disposizione, possiamo “sopravvivere” per 4-6 mesi. La speranza, è quella di riuscire a trovare in tempi “umani” un lavoro per la mia compagna, mentre io mi occuperò delle bimbe.
    Cercherò comunque qualcosa da fare la sera. Certo, non mi piace molto l’idea di restare a casa, ma allo stesso tempo non vedo l’ora di fare il papà a tempo pieno.
    Questo è il nostro progetto, e per ora, i commenti da parte di famiglia e amici variano da incoraggianti: “siete due incoscienti” a “siete completamente pazzi”.
    Voi che ne pensate? Vi sembra così azzardato? Se avete qualche consiglio, vi ringrazio in anticipo.

    • Ciao Guido,
      grazie per averci scritto.
      Beh, non é facile risponderti, perché ogni storia é a se e ho conosciuto persone che qui in breve tempo si sono realizzate e hanno trovato ció che cercavano e altre che ci hanno messo un po’ di tempo in piu’. Dipende dalla vostra situazione, certo, ma anche dalla vostra “fame” e da un pizzico di fortuna.
      Di sicuro, e qui mi rivolgo a te, non perdere tempo con l’inglese. Guarda quanti piú film possibili, riprendi i vecchi libri di scuola e pratica: io dopo quasi due anni qui a volte fatico ancora, specie con gli scozzesi dall’accento piú irriducibile 🙂
      Di sicuro l’esperienza che ha tua moglie é incoraggiante, non posso peró darti per certo che lei troverá subito lavoro: se posso darti un altro consiglio, comincia a informarti prima di arrivare a chi chiedere, prepara un CV in formato inglese, guarda su LinkedIn le varie offerte di lavoro nel suo settore, ottieni informazioni da chi magari fa gia’ quel tipo di lavoro su come muoversi qui, magari a qualche amico.
      Comunque se hai spirito di adattamento e ti va di lavorare di sera, inizialmente magari come cameriere, grosse difficoltá non ne dovresti avere. E pian piano si puo’ crescere.

      Il periodo in cui arrivate non é il migliore (aprile é generalmente un mese in cui si aprono molte opportunita’, visto che c’e’ il festival in estate), ma é sicuramente meglio di gennaio, quando e’ tutto fermo.
      Quanto agli amici che vi dicono “siete incoscienti”, lasciateli perdere. Qui l’etá conta pochissimo, conta piú la specializzazione e la voglia di fare, é vero che c’é molta concorrenza (anche per trovare casa) ma rispetto all’Italia é decisamente un’altra situazione.
      In bocca al lupo sincero 🙂

      • Grazie per la risposta.
        Spero di poter ricambiare presto con un aperitivo.
        (Crepi il lupo! 🙂 )

  9. Ciao a tutti!
    Mi unisco anche io a coloro che stanno per trasferirsi a Edimburgo, a maggio infatti io e mio marito veremmo a vivere in questa bella città scozzese… nonostante anche noi siamo visti come due incoscienti che lasciano un lavoro sicuro per un’avventura.
    Fortunatamente io ho già trovato lavoro in Edimburgo quindi questo mi permetterà di andare avanti finchè mio marito non troverà qualcosa . Siamo comunque tranquilli visto che aprile è un buon periodo per opportunità di lavoro e anche se lui fa il giardiniere qui per iniziare potrebbe fare qualsiasi lavoro , col tempo e con tutto il verde che c’è la troverà pure lavoro ne suo campo 🙂
    Ora stiamo cercando una camera su gumtree solo che riscontriamo cmq difficoltà perchè non tutti offrono posto per una coppia.

    Grazie per questo blog e per i preziosi consigli;)

    • Grazie a te per il messaggio e in bocca al lupo per la tua nuova avventura.
      E siamo sicuri che presto anche tuo marito troverá lavoro, visto che qui i giardinieri lavorano moltissimo. 🙂

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